La storia del parquet
Un aspetto molto importante di una casa è senza dubbio il design, che deve essere moderno, elegante, ben visto dagli ospiti.
Questo non si ottiene soltanto con rivestimenti ed oggetti di decoro, bensì anche con la pavimentazione.
Esistono vari tipi di pavimenti, ognuno con specifiche particolari e adatto per determinati contesti: pavimenti in ceramica, marmo, laminato, resina, parquet in legno.
Quest’ultimo, soprattutto negli ultimi anni, si sta molto diffondendo nelle abitazioni, ma non è di recente invenzione, anzi, possiede una storia molto curiosa ed antica.
Scopriamo quindi qualcosa in più sulla storia del parquet, perché è chiamato così ed in che epoca è stato utilizzato per la prima volta.
La pavimentazione in legno è stata utilizzata nella prima volta addirittura nel 3000 a.C., dagli egizi.
L’utilizzo del legno da parte degli egizi era motivato per tenere lontano e proteggersi dagli insetti, motivo per cui divenne di largo utilizzo anche nelle abitazioni, tra cui anche come pavimento.
Altre scoperte di utilizzo antico del parquet risalgono all’epoca romana, dove ci furono addirittura i primi accenni di legno posizionato in spina di pesce, una particolare tipologia di parquet che richiede grande precisione ed elevata qualità dei materiali per ottenere l’effetto ricercato.
Col passare del tempo, infatti, i pavimenti e le strutture in legno migliorarono sempre più, iniziando anche a cambiare tipologie di legno utilizzato e colori.
Nel basso Medioevo, le popolazioni scandinave e britanniche utilizzavano con frequenza il legno, diventato il materiale principale per costruzione di abitazioni e castelli.
Da qui poi nacque il vero e proprio parquet, che si diffuse nelle principali corti in Francia, da dove prese questo nome.
La storia del parquet: le tipologie nelle corti Francesi ed Italiane
Il pavimento in legno prese la nomenclatura “parquet” nel XV secolo, precisamente nel 1534, quando l’architetto Jules Menard ne creò uno apposito per l’abitazione del re attuale di Francia Francesco I.
I primi parquet utilizzati nelle corti francesi sfruttavano esclusivamente legno di rovere ed ulivo.
Col passare del tempo, essi vennero migliorati sempre più e nacque anche il parquet a doppio strato, che dava più stabilità, più resistenza in termini di tempo e contro umidità e temperatura.
Cambiarono così anche le specie di legno utilizzate, con l’aggiunta di noce, ciliegio e faggio.
I pavimenti della reggia di Versailles, per esempio, sono fatti di parquet utilizzando questi specifici legni.
Contemporaneamente, in epoca barocca, i parquet sono arrivati anche nella nostra Penisola, utilizzati principalmente per dimore di persone ricche e per grandi palazzi di re e conti.
Un esempio è Palazzo Madama a Torino e Palazzo Ducale a Venezia.
L’uso attuale del parquet
Dall’Ottocento in poi, il parquet è diventato un tipo di pavimentazione molto diffuso in case, uffici ed anche impianti sportivi.
Questo perché il legno è un materiale molto attraente esteticamente, funzionale per vari motivi, come per esempio il rimbalzo della palla da basket in un impianto sportivo, ed anche facile da pulire e mantenere.
Partendo dai primissimi e semplificati pavimenti in legno dell’epoca egizia, siamo arrivati attualmente a tantissime tipologie differenti di parquet, dal colore al tipo di legno utilizzato.
Un esempio sono i classici parquet all’inglese, nati nel primo decennio del Novecento. Sono composti da listoni di larghezza dai 7 agli 11 centimetri, posti uno di seguito all’altro, in file contigue unite tra loro da particolari incastri maschiati, questo li rende unici nel suo genere.
Esistono ovviamente molte altre tipologie, differenti tra loro per tipo di essenze, tipi di pose.. scoprile tutte negli altri nostri articoli .