Pare che il pavimento in parquet sia adatto a chi ama il calore, il fascino della venatura, le tradizioni. Ci sono persone, però, che non amano molto questo tipo di pavimenti per la paura di poterlo rovinare con graffi o macchie.
Non si può comunque mettere in dubbio la bellezza del legno, quel materiale così suggestivo che rende ogni pavimento più elegante.
Scegliere un parquet che sia oltre che elegante anche ecosostenibile, vuol dire valutare bene ogni aspetto, dalla tipologie di essere, la provenienza del legno e gli eventuali trattamenti chimici che il materiale può aver subito.
Vediamoli insieme qui di seguito.
La scelta ecosostenibile
Scegliere un parquet è prima di tutto una scelta di gusto, che può diventare anche una scelta ecosostenibile, in quanto il materiale da cui deriva in pavimento è un materiale presente in natura.
Un bosco da cui far derivare il legno per il parquet produce legno per sempre, a maggior ragione che ora l’uomo pianta nuovi alberi e non contribuisce alla deforestazione, seppure sia un fenomeno in calo.
Oltre tutto, un ulteriore punto a favore del pavimento in parquet è quello di essere fonoassorbente, quindi di fungere da un ulteriore isolamento acustico; inoltre aiuta a migliorare anche l’isolamento termico, regolando anche l’umidità presente nell’ambiente evitando anche le cariche elettrostatiche.
Caratteristiche del parquet ecosostenibile
Come scegliere un pavimento ecosostenibile?
Gli aiuti in questo senso arrivano innanzitutto dalle certificazioni dei legni che garantiscono la provenienza del legno da boschi gestiti in modo assolutamente sostenibile in cui vengono impiantati periodicamente dei nuovi alberi.
La certificazione FSC viene fornita dalla FSC, appunto, che è un’organizzazione di gruppi ambientalisti (WWF, Amnesty International, Greenpeace), di comunità di coloro i quali vivono vicino i boschi, di coloro i quali vendono il legno, così come la grande distribuzione, i ricercatori, e chiunque condivide i punti dell’organizzazione.
La PEFC è un’iniziativa assolutamente volontaria privata senza scopo di lucro che si è originata grazie a rappresentanti dei maggiori proprietari forestali di alcuni paesi che hanno promosso questa iniziativa.
Queste certificazioni devono essere richieste sempre: se il fornitore del parquet utilizza materiale con queste due certificazioni, le mostrerà senza batter ciglio, fornendo anche tutte le informazioni riguardo i punti in cui è stato tagliato il legno, a quale lavorazione è stato sottoposto e anche se la colla che si utilizzerà per posare il pavimento in parquet è a bassa emissione di VOC, ovvero i composti volatili inquinanti.
Ogni fornitore che si rispetti, acquista solo legno con le certificazioni di cui si è parlato finora e, se rispetta le norme ambientali, le potrà esporre tranquillamente e mostrarle ai clienti.
Ecosostenibilità e km0
Potrebbe risultare bizzarro, ma anche per il legno del parquet esiste la filiale a km zero.
Per arrivare in Italia, un legno europeo percorre meno strada di uno proveniente ad esempio dalla Cina, producendo quindi anche meno CO2. Oltre tutto, chi gestisce le foreste deve necessariamente seguire delle norme ambientali comunitarie fornendo solo legni certificati.
Le essenze
Per quanto riguarda le essenze, la rovere è ideale, in quanto molto disponibile, può essere realizzato in diversi colori e forme ed è assolutamente ecosostenibile in quanto arriva da foreste gestite in maniera impeccabile.
Come posare un parquet ecosostenibile
Ci sono due tipi di posa per il parquet, la posa incollata o quella flottante.
Questa scelta dipende innanzitutto dal proprio gusto, adesso però sono presenti sul mercato molte colle a bassa emissione di agenti inquinanti.
In conclusione, possiamo dire che la scelta di un parquet ecosostenibile è una scelta assolutamente possibile, che può sembrare un’impresa difficoltosa, ma con i giusti accorgimenti, è assolutamente fattibile, ancor di più poiché questi accorgimenti sono davvero pochissimi.
Per fare una scelta ecologica e sostenibile per il proprio pavimento in parquet, basta scegliere un fornitore fidato che esponga i certificati di cui si è parlato oppure che non sia resistente a mostrarlo.