Il parquet e la sostenibilità ambientale
Il termine parquet racchiude al suo interno non solo la tipologia e qualità di legno proveniente da ogni angolo del mondo, ma anche il tipo di metodo impiegato per la sua stagionatura, per l’essiccazione, per la lavorazione e per i trattamenti che i produttori riservano a questo prodotto.
Ma non è tutto.
Quando si parla di parquet, si deve pensare anche alla sostenibilità ambientale che viene attuata in base a specifici criteri di scelta delle specie legnose da utilizzare, nello specifico prestando attenzione alla provenienza della materia prima.
In questo articolo parleremo, in particolare, della tradizione della selvicoltura francese, da prendere quale esempio in quanto sempre più indirizzata verso la sostenibilità ambientale.
Il ciclo di vita delle piante
Ti sei mai chiesto quale sia e quanto occorre ad una pianta di rovere per completare il suo ciclo di vita?
180 anni: questo è il tempo di cui necessita un germoglio per diventare una pianta, la quale oltre a crescere in altezza inizierà a irrobustirsi nel suo tronco.
L’arco temporale di 180 anni, lasso di tempo corrispondente a oltre cinque generazioni lavorative, è un termine imposto dai regolamenti della selvicoltura sostenibile e consente di garantire il futuro delle foreste.
Quindi, prendersi cura delle piante significa non solo assicurare alle generazioni future un materiale prezioso, ovvero un legno certificato, ma anche preservare l’ecosistema in cui viviamo.
Ovviamente chi, oggi, si ritrova a raccogliere “i frutti” dell’impegno svolto durante questi 180 anni, dovrà, a sua volta, garantire un prosieguo dell’operato, mettendo a dimora e accudendo le nuove piante, le quali potranno essere impiegate per la fabbricazione del parquet dalle future generazioni.
Quale esempio da seguire? La Francia
La Francia è stata uno dei primi Paesi a porre in essere una strategia dedicata alla sostenibilità ambientale. Il merito è da attribuire alla famiglia Margaritelli la quale nel cuore della Borgogna impianto un ampio polo produttivo avente ad oggetto la gestione forestale e prima trasformazione di rovere e altre latifoglie europee.
Questa iniziativa risale alla metà del Novecento e fu una delle primissime società ad aver progettato e realizzato delle strutture avveniristiche. Oggi, grazie all’operato della famiglia Margaritelli è possibile impiegare per la realizzazione del parquet un legno certificato, il rovere di Fontaines, dal nome del luogo in cui sorgeva la gestione forestale di questa apprezzabile famiglia.
Cosa si intende per ciclo forestale?
Come è intuibile, il ciclo della foresta è di gran lunga superiore alla vita media di un essere umano, pertanto, al prelievo del legno, per far sì che tale attività risulti eco-sostenibile, dovrà conseguire la rinnovazione delle risorse.
Quindi, al prelievo di una pianta matura dovrà necessariamente conseguire la coltura di almeno un germoglio della stessa.
Il prelievo sostenibile garantisce, infatti, che le risorse possano essere dilazionate per l’utilizzo nel tempo; inoltre, tale pratica risulta fondamentale soprattutto perché per molti secoli, lo sfruttamento non regolamentato dei territori e delle risorse presenti in essi, ha comportato un impoverimento delle foreste.
Per far sì che le foreste vengano mantenute in salute occorre, pertanto, seguire una corretta pianificazione, anche in relazione alla previsione della domanda di materie prime avanzata dal mercato.
Infine, devi sapere che il ciclo forestale varia anche in base al tipo di pianta prelevata. Ad esempio, per le piante da fusto (Perchis) la cui altezza varia dai 12 ai 20 metri occorre attendere il periodo di maturazione dell’albero, che in base all’altezza varia dai 25 ai 50 anni. Le Futaie, invece, possono essere prelevate Jeune o Adulte: per le specie giovani (1,30 metri di altezza e un fusto da 30 cm. di circonferenza) bisogna attendere dai 50 ai 100 anni, mentre per le adulte, dai 150 ai 180 anni, le quali avranno un fusto da 70 cm.
Le piante che registrano una crescita più rapida sono le Semis, infatti l’altezza può giungere fino ad un metro in soli 5 anni.
Il contributo dell’Italia
L’Italia, contrariamente a quanto possa aspettarsi, possiede, in Umbria, una foresta di 22 mila querce.
Quest’opera di riforestazione di latifoglie, risalente al 1999, è da attribuirsi alla Listone Giordano la quale, anche grazie all’estensione del suo territorio di oltre 150 ettari, ha ottenuto la certificazione internazionale PEFCTM e FSC, decisamente importanti in quanto attribuiscono ai produttori di parquet il marchio di azienda attenta al rispetto della sostenibilità ambientale, economica e sociale.
La riserva Listone Giordano è collocata a Città della Pieve e segue cicli forestali della durata non inferiore ai 150 anni, durante i quali le piante, oltre ad essere messe a dimora, vengono curate e preservate per le generazioni future, sempre nel rispetto dei ritmi biologici e dei tempi della natura.
Il polmone verde di Città della Pieve risulta, infine, un laboratorio a cielo aperto, piuttosto interessante per poter sviluppare studi e tecniche di gestione forestale.
L’Italia e l’industria del parquet sono al fianco dell’ambiente, e questo è dimostrato dall’implementazione di progetti ecologici, riconosciuti persino a livello internazionale.